LITTLE TALK, UN VIAGGIO INSIEME A IMPRENDITORI E MANAGER | INTERVIEW 1

Economia, impresa, attualità, lavoro, finanza: conoscere il mondo del business da vicino, grazie al punto di vista privilegiato di chi vive quotidianamente opportunità e sfide del mercato. Little Talk vuole offrire una lente d’ingrandimento su rapporti economici e dinamiche di mercato attraverso il racconto di imprenditori, professionisti e manager che ci porteranno nel cuore delle loro aziende. In ogni intervista chiederemo di rispondere a 4 domande: una breve chiacchierata per scoprire il mondo degli affari.

Oggi intervistiamo chi ha creato questa rubrica: Elisabetta Genovese e Flavia Di Francesco, fondatrici di Blend e rispettivamente Chief Strategy & Marketing Officer e Chief Strategy & Creative Officer.

“Come società di consulenza di marketing e comunicazione, ci confrontiamo ogni giorno con realtà imprenditoriali molto diverse tra loro, per settore, dimensione, approccio. ­Con questa serie di interviste, abbiamo voluto offrire ai nostri lettori la possibilità di interagire con un racconto autentico della vita delle imprese oggi, che fosse in grado di restituire una visione realistica dello scenario e di stimolare riflessioni che possano generare nuove idee e spunti di crescita e cambiamento“.

 

Perché fate questo lavoro?

Siamo affascinate dai brand e dalle persone che li rappresentano. Le storie delle aziende sono un mondo da scoprire e da raccontare, da cui c’è sempre molto da imparare. Il nostro lavoro si trasforma in un modo per avere un rapporto diretto e quotidiano con la realtà che ci circonda, dinamica e in divenire.

 

Qual è il vostro punto di forza e quello della vostra azienda?

Come azienda, la vicinanza al cliente è il nostro punto di forza, non solo nel comprendere le sue esigenze ma anche nel conoscere il settore e lo scenario economico in cui si muove, i trend di mercato e così via. Con il cliente instauriamo una partnership ad alto valore in cui la condivisione genera nuove opportunità di business per gli attori coinvolti. Tutto questo ci ha permesso di conoscere a fondo le aziende e i processi che le governano, potendo così offrire una consulenza realmente vicina alle necessità dei clienti.

A livello personale, siamo l’una determinata nel raggiungere i propri obiettivi e l’altra capace di un ascolto profondo e attento, ma lasciamo a voi il piacere di scoprire chi delle due ha l’una e l’altra caratteristica.

 

Da dove deve partire un’azienda per avere successo?

Dall’analisi. Analizzare gli obiettivi, il target, il mercato, i competitor, i trend, i canali di vendita, il fabbisogno dell’azienda è fondamentale per costruire un brand di successo. Prima ancora di fare branding serve progettare il prodotto/servizio/offerta, effettuare un’adeguata analisi economico-finanziaria per identificare il budget necessario a realizzare il progetto e individuare i canali di vendita più adeguati al proprio business.

Quando incontriamo un nuovo cliente spesso gli chiediamo “Cosa vorresti fare da grande?”. La domanda può sembrare provocatoria ma il punto è proprio questo: cosa desideri realmente per te e per la tua azienda? Dove sei oggi e dove vorresti arrivare? Si tratta di uno stimolo a guardarsi dentro e a darsi una risposta concreta su cui poi costruire obiettivi, strategia e tutto quello che ne consegue.

 

Qual è l’attuale scenario di mercato in cui opera la tua azienda? Quali le prospettive future?

Nella nostra Industry si è delineata una struttura in cui tanti piccoli e medi operatori coesistono insieme a pochi grandi player. Un esempio nello specifico è rappresentato dal comparto della comunicazione. UNA (Aziende della Comunicazione Unite) rivela una nuova fotografia del mercato della comunicazione in Italia con circa 10.598 imprese totali. Questo gruppo di imprese produce circa 15 miliardi di euro, occupando 26.000 individui. La stragrande maggioranza delle imprese ha piccole (da 3 a 5 dipendenti oltre il 40%) o piccolissime dimensioni (meno di 3 dipendenti quasi il 45%). I soggetti di medie e grandi dimensioni (più di 50 dipendenti) rappresentano poco meno dell’1% anche se queste ultime producono oltre la metà (57%) del fatturato complessivo del comparto.

Sicuramente la trasformazione digitale in atto sarà uno dei driver per la crescita del settore.

Nella nostra strategia manterremo un equilibrio tra digitale e sistemi tradizionali e investiremo tutto sul networking. È un “già sentito” che però, oggi più che mai, ha un enorme valore: l’importanza della relazione resta centrale nello sviluppo del business e nell’acquisizione di nuovi clienti. Il mercato stesso si sta accorgendo delle potenzialità di questo fattore come asset per la creazione di nuovi modelli di business, non più autoreferenziali e chiusi su se stessi, ma aperti alla costruzione di partnership concrete e fattive dove si condividono risorse e, perché no, anche costi. Questa è la strada che stiamo percorrendo da tempo e che continueremo a sostenere in futuro.

 

Non perdere la prossima intervista!

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